Prêt-à-porter teatrale per la collezione Dior Autunno-Inverno 2025-2026
Pubblicato il 06.03.2025 • 2 MINUTI- Moda e Pelletteria
- Christian Dior

La moda come vettore di trasformazione definisce la nuova collezione di prêt-à-porter di Maria Grazia Chiuri, Direttrice Creativa delle collezioni donna di Dior.
Il suo dialogo tra l’eredità di Dior e la storia della moda rievoca il romanzo Orlando di Virginia Woolf, con la messa in scena teatrale di Robert Wilson.
Come un invito a servirsi della moda per essere sé stessi, la collezione Autunno-Inverno 2025-2026 offre un repertorio di possibilità. Dai paesaggi infuocati agli iceberg azzurro ghiaccio, la drammaturgia visiva di Robert Wilson simboleggia un mondo di metamorfosi, che incarna il personaggio di Orlando. Il cuore della collezione è la camicia bianca, che dialoga con le forme concepite da Gianfranco Ferré, “l’architetto della moda” e Direttore Creativo di Dior dal 1989 al 1996. Questo elemento fondante libera l’outfit dagli stereotipi di genere, in quanto Maria Grazia Chiuri enfatizza una certa fluidità. Il concetto è ripreso nei colletti a balze rimovibili, un’evoluzione della gorgiera elisabettiana e un accessorio che trascende le epoche sullo sfondo di un leitmotiv musicale, “Once Upon a Time”. Queste influenze temporali si riflettono nelle declinazioni della t-shirt J’adore Dior firmata John Galliano, Direttore Creativo di Dior dal 1996 al 2011, rivisitata con ricami floreali.
Dal backstage alla passerella, dal buio alla luce, la collezione è dominata dal bianco e nero. La sottile trasparenza è esaltata dai cappotti iper-strutturati. Le giacche maschili sono abbinate a bustier e il frac torna in scena creando silhouette allungate, mentre le crinoline mettono in risalto il punto vita. Velluto ed effetti lucidi dialogano con pelle e shearling. Il pizzo erompe in nastri vorticanti. Per l’atto finale, gli impermeabili si trasformano in mantelli con una nuvola di fumo, confondendo i confini tra finzione e realtà in uno spazio scenico coinvolgente.