In occasione della COP30, LVMH presenta le sue iniziative in Amazzonia e i progressi compiuti nel piano di sostenibilità LIFE 360

Pubblicato il 20.11.2025 • 2 MINUTI
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In occasione della COP30 a Belém e del decimo anniversario dell’Accordo di Parigi, LVMH presenta una panoramica della sua strategia ambientale LIFE 360, strutturata attorno a quattro pilastri: clima, biodiversità, circolarità e tracciabilità.

In linea con la tabella di marcia, il Gruppo continua a ridurre le emissioni legate al proprio consumo energetico (Scope 1 e 2), aumenta l’uso di energie rinnovabili e sta mettendo in pratica azioni concrete per ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni legate a Scope 3.

LA STRATEGIA CLIMATICA DI LVMH

Da oltre trent’anni, LVMH segue un approccio ambientale basato su obiettivi misurabili, una governance chiara e una gestione a lungo termine. Il Gruppo si avvale di una rete di Direttori dello Sviluppo Sostenibile e di oltre 150 corrispondenti ambientali incaricati di identificare e implementare piani d’azione e best practice nelle 75 Maison di LVMH. Attiva sin dal lancio della strategia ambientale del Gruppo, nel 1992, questa rete si è rafforzata nel tempo, riunendosi in oltre cento occasioni e dando prova della continuità e della mobilitazione collettiva delle Maison attorno a queste tematiche.

Questa dinamica si traduce concretamente nelle operazioni, specialmente nel settore della vendita al dettaglio. Dal 2016, i LIFE 360 in Stores Awards premiano i negozi del Gruppo considerati più virtuosi. In dieci anni, il consumo energetico nei negozi è diminuito del 27%, raggiungendo nel 2024 una media di 334 kWh/m²/anno grazie soprattutto alla diffusione dell’illuminazione a LED e allo spegnimento delle vetrine al di fuori degli orari di apertura. Il negozio Parfums Christian Dior presso il K11 Art Mall di Hong Kong, vincitore del premio Best Store Award 2024, ha registrato un eccezionale livello di consumi pari a 165 kWh/m²/anno, ottenendo la certificazione GOLD secondo lo standard interno “LIFE in Architecture”. Questo slancio è stato rafforzato collaborando con partner immobiliari internazionali, così da accelerare la transizione ambientale degli edifici del Gruppo a livello mondiale.

La strategia LIFE 360 mira inoltre a creare una profonda trasformazione nella filiera. Tra le misure in atto vi sono un maggiore impiego di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) nel trasporto aereo delle merci, il lancio dei primi progetti di trasporto marittimo alimentato a energia eolica (Neoline, Grain de Sail) e la diffusione capillare di veicoli elettrici per la logistica dell’ultimo tratto in Francia, Stati Uniti, Cina e Giappone. Moët Hennessy, ad esempio, ha già ridotto del 37% le emissioni di CO₂ legate al trasporto rispetto al 2019, e punta a una riduzione del 50% entro il 2030.

Questi risultati fanno parte di un percorso climatico di lungo periodo, monitorato con criteri rigorosi. LVMH ha adottato la metodologia Bilan Carbone già nel 2002; nel 2015, durante la COP21, il Gruppo ha raggiunto un importante traguardo con la creazione di un proprio Carbon Fund, che richiede a ciascuna Maison di investire un importo specifico per ogni tonnellata di CO₂ emessa. Quest’innovazione ha accelerato la diffusione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio e delle energie rinnovabili. Dalla sua creazione, il Carbon Fund ha finanziato 866 progetti di efficienza energetica in tutto il mondo, trasformando iniziative pilota in implementazioni su scala industriale.

Nel 2021, LVMH ha raggiunto un altro traguardo fondamentale con il lancio di LIFE 360 e la convalida del proprio percorso di riduzione delle emissioni di carbonio da parte della Science Based Targets initiative (SBTi). I progressi sono evidenti: l’obiettivo di ridurre del 50% le emissioni legate a Scope 1 e 2 rispetto al 2019 è stato raggiunto nel 2024, con due anni di anticipo rispetto al previsto. Questo risultato arriva da una transizione energetica accelerata: la quota di energia rinnovabile è passata dall’8,7% del 2015 a oltre il 71% del 2024, di cui il 93% è composto da elettricità rinnovabile. Christian Dior Couture ha installato pannelli fotovoltaici sul tetto del proprio sito logistico a Blois, producendo 1,3 GWh di elettricità all’anno ed evitando l’emissione di circa 1.000 tonnellate di CO₂ equivalente all’anno. Per quanto riguarda lo Scope 3, il Gruppo mira a ridurre del 55% le emissioni per unità di valore prodotto entro il 2030, avendo già raggiunto nel 2024 una riduzione del 33% rispetto al 2019. L’avanzamento si basa su una comprensione chiara e quantificata del contributo di ciascuna area alla riduzione delle emissioni Scope 3 (economia circolare, agricoltura rigenerativa, trasporti, coinvolgimento dei fornitori).

FOCUS SUL BACINO AMAZZONICO

Oltre a ridurre il proprio impatto operativo, LVMH si impegna attivamente nella protezione degli ecosistemi sensibili. A ospitare la COP30 è Belém: la porta d’accesso dell’Amazzonia, il polmone del pianeta. Dal 2019, il Gruppo ha implementato tre importanti programmi per combattere la deforestazione e sostenere le comunità della regione su una superficie di oltre 3 milioni di ettari:

  1. Nell’ambito della collaborazione con il programma MAB dell’UNESCO, a partire da maggio 2019 sono state intraprese iniziative in otto riserve, distribuite in quattro paesi (Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador). Oltre 80 progetti hanno apportato benefici a circa 1.000 famiglie, concentrandosi sulla prevenzione degli incendi boschivi, il ripristino degli ecosistemi, lo sviluppo di attività non legate alla deforestazione e il miglioramento delle competenze locali. LVMH ha inoltre contribuito alla formazione e all’equipaggiamento di oltre 200 persone per la lotta agli incendi boschivi. Con il rinnovo di questa partnership nell’ottobre 2025 per altri cinque anni, LVMH diventa Partner per la Biodiversità di tutti i programmi UNESCO. Questo nuovo accordo, intitolato “For the Beauty of the Living”, rafforza ed espande la cooperazione avviata nel 2019 con il Programma MAB (L’uomo e la biosfera) dell’UNESCO. Travalicando l’ambito del programma, la partnership mira a intensificare le azioni congiunte, mobilitando tutti i programmi educativi, scientifici e culturali dell’UNESCO.
  2. Il programma 2023-2025 in collaborazione con la Fundação Amazonas Sustentável (FAS) si concentra su tre aree protette del Rio Negro (a nord di Manaus). Ha consentito la realizzazione di circa cinquanta progetti in nove comunità, incentrati sulla conservazione della biodiversità, l’istruzione e lo sviluppo delle competenze, compresa la formazione superiore per le donne nell’ambito del turismo sostenibile, oltre alla creazione di filiere di approvvigionamento sostenibili.
  3. In Ecuador, la collaborazione con Reforest’Action (dal 2022 al 2024) ha favorito la rigenerazione forestale e la salvaguardia culturale delle comunità indigene. L’iniziativa ha consentito di piantare quasi 167.000 alberi, ripristinare 935 di terreno e proteggere 91 specie boschive, a beneficio di 261 proprietari terrieri. Il complesso di queste azioni testimonia l’impegno del Gruppo nel collaborare a lungo termine con partner di primo piano.
Illustrazione 1